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In Italia, un trend negativo sta facendo sempre più preoccupare gli esperti ambientali: il calo nella raccolta dei rifiuti elettronici. Vecchie lampadine, telefoni cellulari, computer e altri dispositivi elettronici devono essere smaltiti correttamente per evitare danni all’ambiente. Tuttavia, dopo un periodo di miglioramento costante che ha caratterizzato gli ultimi anni, recentemente stiamo purtroppo assistendo a una svolta in negativo. E i dati delle rilevazioni ben fotografano quella che è la situazione attuale.
I dati del trend sulla raccolta di apparecchiature elettriche ed elettroniche
Ecolamp, consorzio che gestisce il riciclo di apparecchiature elettriche ed elettroniche su tutto il territorio nazionale, è riuscito a raccogliere un totale di 2.652 tonnellate di rifiuti, come fotografato dall’ultimo report disponibile. Di questi, il 55% era rappresentato dalle sorgenti luminose esauste (R5), mentre il restante 45% consisteva in piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo e apparecchi di illuminazione giunti a fine vita (R4). Sempre nello stesso anno, sono state raccolte 1.464 tonnellate di lampade e prodotti simili – Ecolamp si occupa soprattutto di raccolta delle sorgenti luminose, lampade al neon, lampade a risparmio, vapori di mercurio, sodio, ioduri.
Il confronto tra le regioni italiane: il record del Lazio
Tra le regioni italiane, il Lazio si è distinto per aver avviato al riciclo circa 177 tonnellate di apparecchi elettrici, posizionandosi al secondo posto a livello nazionale insieme al Veneto per quanto riguarda lo smaltimento di lampadine. In particolare, la città di Roma sembra essere un esempio piuttosto virtuoso in questo senso: ha contribuito al risultato raggiunto, con 85 tonnellate di lampadine raccolte, mantenendo così la sua posizione di leadership nella regione laziale. Al secondo posto, ma con una popolazione nettamente inferiore, c’è Latina, terza su scala nazionale. Non tutte le città, ovviamente, hanno mostrato lo stesso impegno nella raccolta dei rifiuti elettronici: Frosinone e Viterbo, ad esempio, hanno raccolto rispettivamente solo 6 e 4 tonnellate di lampadine nel periodo preso in considerazione, evidenziando una carenza di sensibilizzazione e azione ambientale.
Una tendenza preoccupante: la necessità di un’azione immediata
Il declino della raccolta dei rifiuti elettronici in Italia è una tendenza preoccupante che richiede un’immediata attenzione e azione da parte delle autorità e dei cittadini. Solo attraverso sforzi collettivi e una maggiore consapevolezza ambientale si può sperare di invertire questa tendenza e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.
Di vitale importanza, inoltre, un cambio di approccio che sappia intercettare nuovamente flussi crescenti di rifiuti elettrici, che possano confluire negli ecocentri oppure direttamente nei rivenditori nel caso in cui fosse disponibile il ritiro del vecchio apparecchio al momento dell’acquisto di uno nuovo. In altre parole, occorrerebbe trovare nuovi metodi per agevolare il cittadino, rendendolo ancora più informato e consapevole sull’argomento, ben disposto quindi nel rendere concreti tutti i suggerimenti!
“Sforzi nella raccolta e nella microraccolta e controlli su tutto il territorio nazionale mirati a contrastare fenomeni di gestione illegale non possono che essere le due direttrici verso le quali è necessario muoversi”, il commento di Alberto Canni Ferrari, presidente del Centro Coordinamento RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).