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Il Vinitaly sembra aver ufficialmente incoronato il successo della nuova tendenza bio dei produttori di vino italiani: una scelta, questa, seguita soprattutto dai giovani, che dichiarano infatti di amar degustare il vino in compagnia e di spingersi verso scelte sempre più consapevoli orientandosi verso il mercato del vino biologico. Una tendenza quella dei Millennial che conta oggi ben 13 milioni di appassionati, capaci anche, in questo settore come in altri, di influenzare le scelte degli amici e decidere, quindi, dell’andamento del mercato. Una ragione più che valida per conoscere meglio le loro preferenze.
Il futuro del vino è nei Millennial?
I millennial amano sorseggiare del buon vino in compagnia, ma le loro scelte sono sempre più indirizzate verso il biologico, amando infatti informarsi anche sui territori d’origine, storia e lavorazione del vino, condividendo sul web notizie e apprezzamenti. E’ proprio il giovane Simone Roveda, wine influencer e fondatore della community Winery Lovers, a dichiarare come la condivisione sui social dei propri gusti e delle proprie tendenze faccia parte integrante della quotidianità di questa generazione che sempre più si sta avvicinando al mondo del vino di qualità. Un’informazione decisamente importante per i produttori, che possono quindi approfittare di questi apprezzamenti per orientare le scelte produttive in modo da essere sempre più in linea con i gusti delle nuove generazioni. Gusti generalmente orientati ai vini a bassa gradazione da bere senza eccedere, visto che il 38% ne fa un uso estremamente raro ma ben selezionato, il 35% limitatamente a qualche serata infrasettimanale ed, infine, il 27% una sola volta a settimana con gli amici. Sul web i millennial non parlano solo di bio, ma stanno anche attenti alla sostenibilità del prodotto, privilegiano le aziende green e prediligono quelle che dichiarano sull’etichetta del vino anche la filiera, consentendo la tracciabilità del prodotto.
Il boom del vino biologico
Il risultato di tanto apprezzamento ha portato, nel 2018, ad un incremento delle vendite di vino biologico del 18% rispetto all’anno precedente, con una vendita pari a 4,94 milioni di litri venduti solo in Italia. Cifre che risultano dall’analisi della Coldiretti elaborata sui dati di Infoscan Census – resi noti appunto al Vinitaly – che dimostrano come nel settore del vino biologico si stia vivendo una fase rivoluzionaria rispetto a quelle che erano le abitudini di appena qualche anno fa. Ormai questo genere di vini non è più così raro o particolarmente costoso, ma lo si può trovare anche presso i rivenditori di vino online presenti sul web con servizi di vendita al dettaglio, alla portata quindi anche dei più giovani che vogliono approcciarsi a questo mondo per la prima volta. Intanto crescono anche gli incontri sul tema del vino biologico come quello dedicato a “La rivoluzione green nel bicchiere”, durante il quale è stato sottoscritto un patto destinato certamente a fare storia. L’accordo, infatti, impegna la Coldiretti, nella persona del suo presidente Ettore Prandini, e la Federbio, con Paolo Carnemolla, anch’egli nel ruolo di presidente, a difendere il biologico garantendo la qualità di tutti i prodotti dichiarati bio, compreso lo spumante, la cui domanda nel 2018 è cresciuta del 12%.
Che sia o meno nelle mani dei Millennial, una cosa è certa per quanto riguarda il futuro del vino: sarà biologico, green e sostenibile!