Grandi novità al sesto piano dell’Hotel Hassler. Roberto E. Wirth, proprietario e general manager della struttura, ha scelto il nuovo chef che guiderà la cucina del ristorante Imago. Al giovane chef Andrea Antonini il compito di dare una nuova impronta alla cucina del ristorante panoramico dell’Hotel Hassler. A coadiuvarlo nel lavoro una brigata giovane e dinamica quanto lui. Imàgo è stato ideato 12 anni fa da un lungimirante Roberto Wirth per offrire un’esperienza sensoriale unica, tra la magnifica vista sulla Città Eterna e sulla Scalinata di Piazza di Spagna ed un’esperienza gastronomica totalmente avvolgente.
“Il 2019 – racconta Roberto Wirth – è l’anno in cui l’Hassler guarda al futuro. Come imprenditore mi sono posto spesso la domanda su come perseguire nel tempo un cammino di eccellenza in un luogo magico e di altissimo livello come l’Hassler e, ogni volta, il pensiero mi ha portato a guardare verso il domani. Non guardo mai al passato, mi distrae dal presente..non è per me soltanto la battuta di un film per ragazzi. Nella mia storia personale ho sempre trovato grande forza nel dare fiducia a giovani chef ed a professionisti emergenti che mi hanno sempre ripagato con il loro lavoro al fine di costruire insieme un percorso di successo. Oggi porto una nuova anima alla cucina di Imàgo. Credo nei giovani che vogliono emergere e costruire la loro storia dentro l’Hassler e per l’Hassler. Sono, quindi, lieto di annunciare che, ancora una volta, punto su un talento fresco ed entusiasta, quello di Andrea Antonini, che arriva da importanti esperienze italiane ed internazionali. Antonini sarà chef di Imàgo, mentre la responsabilità della ristorazione del Salone Eva, nell’area lobby, e del Palm Court, nel giardino esterno, resta saldamente nelle mani di Marcello Romano, con me da oltre 20 anni, un vero “hassleriano!”.
Classe 1991, Andrea Antonini nasce a Roma e, nonostante le scuole da perito tecnico, sente immediatamente il richiamo della cucina. Comincia lavorando in piccoli ristoranti, facendo le stagioni estive ed invernali durante le vacanze scolastiche. Scappa in Australia per guardare il mondo da un’altra prospettiva e, nonostante le spiagge e il surf, capisce che il suo posto è dentro una cucina. Tornato a Roma, entra nella brigata dello chef stellato Andrea Fusco con cui rimane per alcuni anni e con lui comprende quale tipo di approccio alla gastronomia vuole studiare e realizzare.Questo è solo l’inizio e, dopo una ulteriore esperienza con lo chef stellato Roy Caceres, con grande determinazione, decide di ripartire per l’estero e lavorare in ristoranti ove il piatto sia al centro di un vero e proprio processo creativo strutturato.
Inizia la sua avventura iberica (che durerà diversi anni) entrando prima nel laboratorio di creatività di Quique Dacosta, 3 stelle Michelin, lavorando sotto il responsabile del settore creativo Juanfra Valiente. Dopo i primi sei mesi capisce che, per dirla con le sue stesse parole, “la cucina può essere un luogo d’avanguardia e che questo si realizza, però, solo quando tutto è organizzato alla perfezione, senza spazi per l’approssimazione.” Si sposta poi a El Celler de Can Roca, 3 stelle Michelin e miglior ristorante per i 50Best Restaurants e qui si lega moltissimo a Joan Roca, uno dei fratelli fondatori del ristorante, che lo accoglie felicemente in brigata. Il percorso qui è felice e pieno di stimoli tra la possibilità di sperimentare e il lavoro in partita a cui viene ammesso con plauso: infatti, vince il premio per la creatività che ogni anno lo chef Roca indice tra tutti i membri della sua brigata. Concorre con un piatto tutto italiano, anzi romano: Triglia, Panzanella e Limone. Il richiamo dell’Italia è però forte e quando arriva la possibilità di lavorare al fianco dello chef Enrico Crippa, capisce che è ora di tornare a casa.
“Essere qui come chef di Imàgo è l’avventura della mia vita: grazie a Roberto Wirth ho messo insieme una brigata di giovani professionisti, come il mio collega Matteo Taccini che ha militato nell’ultimo anno nella cucina di Enigma (altro tempio della gastronomia internazionale contemporanea) con cui spesso ho incrociato il mio cammino lavorativo. Con Roberto Wirth abbiamo subito trovato il punto di incontro sulla filosofia di cucina che verrà espressa da Imàgo: al centro ci sarà l’italianità con omaggi anche alla tradizione e alla stagionalità dei prodotti, che verrà sempre proposta con la visione e il gusto contemporaneo, come i miei. Qui ho trovato, inoltre, una grande brigata di sala, guidata da Marco Amato e supportata dal F&B manager Ilario Bonzani: insieme intendiamo render sempre più simbiotico il lavoro delle due squadre e far vivere all’ospite un’esperienza sempre più coinvolgente.
Il ristorante aprirà il 5 aprile proponendo una serie di piatti esplorativi che saranno propedeutici alla formazione del nuovo menu. I prodotti del territorio che arrivano giornalmente saranno la base per la creazione di un menu degustazione a sorpresa.”
“Da poco abbiamo celebrato il 125° anniversario dalla nascita dell’Hotel Hassler – conclude Roberto E. Wirth – e da quando, giovanissimo sono partito per gli Usa pieno di sogni e di voglia di riuscire, ho sempre pensato che non esistesse altra strada se non quella dell’eccellenza. Imàgo è un ristorante dove il mio tocco personale è sempre stato essenziale. È stato così nel momento in cui ho deciso di trasformare in ristorante gourmet il locale che mio padre, Oscar Wirth, decise di creare nel 1956, in occasione della totale ricostruzione della struttura dopo la guerra: il Roof Top dell’Hotel Hassler fu il primo ristorante con panorama mozzafiato sulla città, anticipando così la tendenza internazionale a utilizzare le terrazze per la ristorazione. Imàgo è il contenitore della nostra filosofia che si esprime attraverso un percorso gastronomico unico e originale.”
Imàgo Restaurant Hotel Hassler Roma
Piazza della Trinità dei Monti, 6 Roma
Soft Opening 5 aprile 2019
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