Il panorama delle nuove tendenze gastronomiche a Roma vede imporsi alcune incontestabili tendenze: il ritorno delle osterie, l’espansione dei ristoranti etnici e delle offerte versatili e ad alto tasso di fruibilità, per tutti i gusti e per tutte le tasche, la grande stagione delle terrazze, quest’anno in grande fermento tra restyling e cambi di guardia.
Nel 2017 è stato possibile individuare dei filoni ben chiari: da una parte le grandi tavole, soprattutto in location dalla vista mozzafiato, e dall’altra la ristorazione veloce, golosa, informale di osterie e nuove formule ristorative. Il Gambero Rosso con la guida Roma 2018 delinea alla perfezione quella che è la realtà enogastronomica della Capitale.
Tanti gli imprenditori che si lanciano in progetti impegnativi e rischiosi come l’Osteria di Birra del Borgo, la felice intuizione nata dalla sinergia fra Leonardo Di Vincenzo (del birrificio di Borgorose che dà nome all’insegna), Marco e Irma Valente di Taberna Palestrina (pub di livello in provincia), Gabriele Bonci (l’indiscusso guru della lievitazione) e i ragazzi del Jerry Thomas Speakeasy (uno dei punti di riferimento a livello internazionale della mixology contemporanea): a pochi mesi dall’apertura viene già acclamato come uno dei migliori gastropub dello Stivale.
In fatto di sinergie non si può ignorare l’originale impresa balneare di Stefano Callegari con Flavio De Maio e Rosario Malapena allo stabilimento Coqui a Fregene; come pure il dream team di Caffè Propaganda, attualmente uno degli esperimenti più riusciti di neo-bistrot con Fabio Pecelli ai fornelli, Patrick Pistolesi e Livio Morena a curare il bere miscelato e la consulenza Valerio Capriotti sui vini.
Rinnovata anche al sala del ristorante Imàgo dell’Hotel Hassler, nuovo Tre Forchette capitolino. Vista straordinaria e grandi professionalità, una cucina che marcia a ritmo sostenuto in direzione di una proposta d’autore: quella di Francesco Apreda che festeggia i 10 anni del ristorante in cima a Trinità dei Monti con un menu che racconta il suo percorso che da Napoli passa per Roma, Londra e il Giappone prima di tornare a Roma.
La vera novità dell’anno è però il Mercato Centrale Roma dell’imprenditore fiorentino Umberto Montano che sta riuscendo nell’impresa epica di risanare l’area della Stazione Termini. Ad un passo dai binari c’è anche la pizza di Pier Daniele Seu, i trapizzini di Stefano Callegari e, al primo piano, La Tavola, il Vino e la Dispensa di Oliver Glowig, versione accessibile di una cucina d’autore. Un posto divertente, versatile, ad alto tasso di piacevolezza e fruibilità. Il piatto più richiesto sono le eliche cacio pepe e ricci di mare, grande classico dello chef Glowig sin dai tempi del Capri Palace e poi anche dell’Hotel Aldrovandi in Roma. Oggi la sua clientela è quella, eterogenea, del mercato: turisti di passaggio, gourmet, avventori distratti o attentissimi, di tutte le età e categorie. “I fornitori sono quelli da cui mi sono sempre approvvigionato: risparmio su altre cose, come la lavanderia” a spiegare il passaggio dal precedente extralusso alla formula easy di oggi. La proposta? “All’inizio ho provato a fare cose più basic, ma poi sono tornato sui miei classici, pur leggermente semplificati”. A bottiglie e calici ci pensa Luca Boccoli, presente con un suo punto vendita al piano terra del Mercato Centrale Roma. Oltre agli scaffali della dispensa, sono parecchie le novità in ballo, dal tavolo dello chef al menu degustazione (per ora c’è solo la carta, ristretta ed a non più di 50 euro per un pasto completo).
La focaccia messinese del Panificio Francesco Arena conquista le classifiche del Gambero Rosso
Cresce il gradimento degli ispettori del Gambero Rosso per una specialità tutta messinese, la focaccia tradizionale del Panificio Francesco Arena...